Guerre e rincari: ecco perché sempre più italiani scelgono il pellet

I recenti rincari sulle bollette dovuti alla guerra, uniti alla crescente attenzione delle persone nei confronti dell'ambiente e allo sviluppo di nuove fonti alternative di energia, stanno portando sempre più italiani a puntare sull'adozione del pellet. Ma quali sono i motivi di questa diffusione? Scopriamolo insieme.

Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha portato a forti rincari sulle bollette degli italiani. Per questo motivo, sempre più persone si stanno indirizzando su soluzioni più economiche e vantaggiose dal punto di vista ambientale, come ad esempio il pellet. 

I numeri della diffusione del pellet 

I recenti rincari sulle bollette dovuti alla guerra, uniti alla crescente attenzione delle persone nei confronti dell’ambiente e allo sviluppo di nuove fonti alternative di energia, stanno portando sempre più italiani a puntare sull’adozione del pellet. A confermarlo è stato anche l’edizione di quest’anno di Progetto Fuoco, conclusasi lo scorso 7 maggio, in cui i produttori di stufe in pellet e legno hanno presentato le ultime generazioni di impianti di biomassa. Si tratta di strumenti moderni e rivoluzionari, che vanno a sostituire gli impianti obsoleti e che stanno attirando l’attenzione di sempre più consumatori. 

L’Associazione Italiana Energie Agroforestali, invece, ha stabilito che negli ultimi 6 anni il consumo di pellet e legno è rimasto inalterato e segnala anche una riduzione nella conta dei sistemi di riscaldamento a biomasse rispetto al 201, causato dalla dismissione di vecchi impianti. 

A corroborare i dati citati, ci sono anche quelli di Google Trends, che all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina ha rilevato un aumento notevole delle ricerche su pellet e legno. 

Perché il pellet è sempre più diffuso

Ma quali sono i motivi alla base della diffusione del pellet? In altre parole, quali sono i vantaggi di questo tipo di materiale? I benefici del pellet sono davvero tanti, a partire dalla salvaguardia dell’ambiente. Sebbene emetta una certa quantità di CO2, questa risulta essere decisamente inferiore rispetto agli altri tipi di materiali. Il pellet inoltre è un combustibile naturale derivante dal legno di scarto, motivo per il quale la sua lavorazione non necessita il ricorso al disboscamento, che rappresenta un’ulteriore causa di degrado ambientale. 

Inoltre, il pellet è molto facile da stoccare ed è privo di umidità. Nella fase di combustione la resa è totale, al contrario del processo parziale della legna. Inoltre, con questo materiale si incorre in poca sporcizia, con residui di cenere decisamente bassi. Questa caratteristica è molto importante, in quanto più è bassa la percentuale di residuo fisso, più efficiente è la combustione.

Il pellet ha poi un rendimento del 90%, circa il 10% in più del legno, e un potere calorifico doppio. Ma uno dei vantaggi più importanti, soprattutto in un periodo di forti rincari come quello che stiamo vivendo oggi, riguarda il risparmio che si può ottenere adottando il pellet. Oltre ad accedere ad un costo più basso rispetto al gas metano, chi acquista il pellet può ottenere anche una serie di detrazioni fiscali stabilite dalla legge per l’installazione delle stufe. 

Come scegliere un buon pellet

Abbiamo visto quindi quanto è ampia la diffusione del pellet e quali sono i motivi alla base di questa crescente attenzione nei confronti del materiale. Ora, però, cerchiamo di capire quali sono i fattori da valutare durante l’acquisto. Tra i primi elementi a cui prestare attenzione c’è la provenienza, cercando di capire soprattutto se la filiera di produzione sia di qualità e controllata. 

Bisogna poi controllare la dimensione del materiale, solitamente indicata sull’etichetta. In genere, sul mercato il pellet viene venduto con cilindretti del diametro tra i 6 e gli 8 mm. Allo stesso tempo, bisogna valutare il potere calorifico, ovvero l’energia che si ottiene dalla combustione di una certa quantità di materiale. Anche in questo caso è opportuno controllare l’etichetta, cercando di prediligere i modelli aventi valori tra i 4,5 e 4,8 kWh/kg (16,5– 17,2 MJ/kg).  

Un pellet di qualità deve avere anche delle certificazioni di qualità. La più importante in Europa è ENplus, ma ce ne sono anche altre, come ad esempio Din Plus e Pellet Gold. Infine, è necessario conoscere anche la percentuale di residui di cenere, un valore, che, come abbiamo già accennato, è fondamentale. 

Dove acquistare il pellet? 

Le modalità per acquistare il pellet sono diverse. Si può ad esempio scegliere di comprarlo online oppure anche alla vendita pellet all’ingrosso e distribuzione

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